Impazzendo

traducendo … emigrando … riflettendo …

Posts Tagged ‘uomini tedeschi’

Alexander vs Alessandro

Posted by npanna su Maggio 2, 2010

Alexander. Esemplare di maschio tedesco maggiormente diffuso in Germania. Non dotato di alcuna intelligenza emotiva. Particolarmente abile alla guida di velivoli di manifattura tedesca. Propenso alla vacanza tra uomini. Incapace di alcun atto sessuale spontaneo. Incline al rapporto sessuale su richiesta. Fanatico dell’efficienza. Fervido ammiratore del conto separato.

Il nome Alexander compare spesso nella forma “der Arsch”.

Alessandro. Esemplare di maschio italiano maggiormente diffuso in Italia. Non dotato di alcuna intelligenza emotiva. Disabile alla guida.  Indigesto in vacanza. Incapace di alcun atto sessuale. Fanatico di se stesso. Fervido ammiratore dello scrocco.

Il nome Alessandro compare spesso nella forma “lo psicopatico”.

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Col tedesco? Provaci tu!

Posted by npanna su aprile 4, 2010

Non posso che continuare la mia campagna contro l’uomo tedesco. Lo faccio per tutte quelle povere ragazze che, una volta giunte in Germania, penseranno di aver perso all’improvviso il loro fascino. No ragazze, no! Siete sempre voi, siete sempre belle, interessanti, intelligenti, spumeggianti, vive. È il tedesco che proprio non ce la fa!

Ero in Italia qualche mese fa e mentre aspettavo la mia pizzetta al taglio al bancone – spuntino d’obbligo appena metto piede in territorio italiano, non ce la faccio proprio nemmeno io – ho captato questa conversazione:

– Una discoteca enorme, piena di gente, ma pensi che qualcuno ci abbia provato?!?

– No?!?

– Oh, non ci ha provato nemmeno un tedesco, nemmeno uno!

– Ma dai, ma sei seria?!?

– Te l’assicuro, nemmeno uno, tutta la notte, nemmeno uno. Se ne fosse avvicinato uno, UNO, dico, almeno l’idiota di turno, sai lo sfigato che ti si appiccica, NULLA!

– Certo che però è strano …

No ragazze, non è strano, è la tristissima norma: il tedesco aspetta che vi buttiate addosso al suo rigido corpo. Nel qual caso è sempre bene specificare, poco prima del salto, che ci state provando. Altrimenti potrebbe scansarvi e voi vi ritrovereste, in tutta certezza, a terra impolverate.


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Quanto vale una donna per un uomo tedesco?

Posted by npanna su dicembre 30, 2008

Dialogo originale in tedesco

– Nana’, ho controllato le offerte per la settimana bianca…

– Ah sì?

– Ho deciso che quest’anno, dati i risvolti della cosa l’anno scorso…

– (Che ti ho mollato forse?)

– … avrei chiesto prima a te… Ti spedisco il link per mail, così puoi scegliere la località e il periodo di febbraio che preferisci, ci dai uno sguardo?

– Hmmm, ma lo sai che io non so sciare, che non ho l’attrezzatura…

– No, ma nel prezzo che vedrai è compreso anche un corso per principianti, e poi, l’attrezzatura la possiamo affittare!

– Controllerò…

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

– Nana’, hai controllato per la settimana bianca? Hai scelto?

– Sì.

– Cosa ne pensi?

– Ne penso che costa 600 euro solo il soggiorno con mezza pensione, se ci aggiungiamo l’attrezzatura arriviamo almeno a 900 euro e, visto il mio stipendio, considerato che non ho risparmi e che vorrei mangiare anche a febbraio, no, direi proprio che non me lo posso permettere.

– Ma io vorrei che venissi!

– Non posso, non mi bastano i soldi.

– Ma io, ma io ti do 100 euro!

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Maschio tedesco cerca moglie (terza puntata)

Posted by npanna su ottobre 29, 2008

Nella fattoria… è cominciata la settimana di convivenza per i Bauer e le Frauen del programma tedesco Bauer sucht Frau (cfr. articolo precedente)

Georg Fa ammenda e rivede la posizione della puntata precedente: non è vero che vorrebbe che Tizia fosse più magra! “A me piacciono le ragazze corpulente.” Ma, bello bello, corpulenta a chi? Non ce la fa proprio a non insultarla. A proposito di peso, come la mettiamo con la magra figura in quello che dovrebbe essere il suo campo? Georg si perde le mucche e i vitelli nel pascolo del vicino e va a recuperarli bestemmiando. Hai voglia di dire komm, na komm, komm! Le mucche gli fanno ciao e si godono la trasferta.

Menomale che la festa di benvenuto per Tizia lo rimette subito di buon umore. “Vi presento la mia donna”. “Donna vieni qui a conoscere il mio amico Paul”, “Donna, dove sei?” “Donna hai mangiato l’insalata di patate?”, “Donna, balliamo?” E a fine serata Georg confida ai telespettatori: “È stato davvero bello avere una donna al mio fianco. È stato molto bello che la donna mi scegliesse i vestiti. Non sapevo cosa mettermi, e la donna è venuta e con grande naturalezza ha preso dall’armadio la combinazione giusta per me.”

Che uomo!

Torsten
Anche per Torsten e Principessina la settimana si apre con tutti gli obblighi legati ad una fattoria. La giornata comincia a stomaco vuoto (tutto ha una sua logica) nella stalla dei maiali. La bella K. indossa dei praticissimi stivaletti di gomma con 7 cm di tacco; ma la cacca ci si appiccica lo stesso. “Non credo che la stalla ogni mattina faccia per me”. Almeno la festa di benvenuto? Torsten invita amici, vicini, parenti nel giardino di casa. Viene servito maiale arrosto compreso di testa su un piatto che Lady K ha l’onore di trasportare al buffet. Lady K rischia di vomitare: “No grazie, carne … non mi va, e poi, li abbiamo visti stamattina nella stalla i maialini …”. Torsten ribatte: “Ah, qua funziona così, lo vedi di mattina, lo mangi la sera!” Lady K. digiuna e butta giù un bicchierino dopo l’altro e Torsten commenta: “Non hai fame, ma sete … !!!””Io di solito non bevo!”, ribatte Lady K. che sta rivedendo i suoi principi per vivere in una fattoria!

Günne: il macho della fattoria. Mentre la sua bella dorme ancora, Günne fa sollevamento pesi in cortile per tenersi in forma e, testuali parole, “fare colpo su caia”. Dopo di che si infila sotto la doccia e con lui la telecamera, regalandoci momenti di grande intimità. Adesso sappiamo anche come è fatto Günne da più punti di vista. Fresco e profumato prepara la colazione per la sua ospite e gliela serve a petto nudo, seduto a tavola, con tutti i pettorali tesi. Commento dell’impressionata giovane di città: “Mi sono dovuta sforzare per non ridergli in faccia”.

Heinrich Pensa di trovare Tizia ancora a letto a poltrire. Tizia invece è già in giro per i campi a raccogliere patate con la mamma di Heinrich, una signora ridanciana e vivace nonostante i 76 anni e un figlio a cui badare. Heinrich è piacevolmente sorpreso dall’operosità di tizia e commenta: bene bene, così si fa! Qua si lavora. E dopo il dovere, il momento del piacere: la colazione. Pane, burro e companatico. Tizia si taglia una fetta di pane e toglie via la crosta. Heinrich le chiede: “La crosta non la mangi?”. Tizia risponde: “No, la crosta non mi piace, non riesco a masticarla”. Heinrich la riprende immediatamente: “Cosa vuol dire non la mangi? Ma stiamo scherzando che si butta via un pezzo di pane!! Con quello che costa oggi il pane! In questa casa non si butta nulla. La crosta poi, proprio quella che fa bene!”(Quella era la buccia della mela Heinrich) E batte con forza il pugno sul tavolo. Tizia, che se fossi stata io mi sarei messa a piangere, lo guarda seria e ribatte: “Io la crosta non la mangio! Chiaro?” e replica con un pugno due volte più rumoroso quello di Heinrich, che rimane ammutolito. E abbassa il cappello Heinrich che qua ci parte una pappina e nemmeno te ne accorgi. “Certo che Tizia, è proprio bellina!”, dice Heinrich a fine giornata.

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AgAPa cerca moglie. Esempi di maschio tedesco.

Posted by npanna su ottobre 27, 2008

È cominciata la seconda serie del programma tedesco Bauer sucht Frau che mi prendo la libertà di tradurre con Agricoltore-Allevatore-Pastore cerca moglie. Agricoltori, allevatori, pastori, appunto, sono i tronisti della Germania rurale, contesi da donne desiderose di lasciare la città per diventare signore su una fattoria. Nella fase che precede l’inizio delle trasmissioni, i signori si presentano in un video. Le interessate si candidano scrivendogli una lettera con tanto di foto e attendono risposta. Il Bauer riceve le lettere, effettua una cernita e fra le tante ne sceglie solo due. Queste le regole preliminari. E arriviamo così alla prima puntata in cui i Bauer incontrano le loro due favorite e, dato il carattere monogamo ufficiale della nostra società, vengono posti di fronte al difficilissimo compito di ridurre il campo a una prescelta. Questa trascorrerà una settimana nella fattoria col fine dichiarato di conoscersi meglio.

Ma passiamo a presentare alcuni dei protagonisti della seconda serie, esempi di maschio tedesco.

Georg. Dopo aver ridotto la sua cerchia ad una ragazza solare e simpatica, Georg confida le impressioni del giorno alla Germania intera : “Caia è molto dolce, però, beh, un po’ più magra mi sarebbe piaciuta di più. Ma come si dice: sul morbido si dorme meglio!”

Ecco, evviva la sincerità! Un corno! L’affascinante Georg si porta dietro NON un po’ di pancetta, non un accenno di maniglie dell’amore, ma un autoclave traboccante. E si permette lo stesso!

Heinrich: signore su 260 pecore! Heinrich conosce un sacco di canzoni, e le canta con passione. Canzoni pastorali, con il mantello verde che gli scende sul corpo lungo lungo, il cappello che gli fa ombra sul naso aquilino, e il bastone stretto nella mano destra. Dice delle sue performance a cielo aperto: “Quando canto, si avvicinano delle ragazze ad ascoltare, e mi guardano, ma oltre gli sguardi non siamo mai andati” . Comincerei a chiedermi il perché Heinrich! Al momento di preparare la camera degli ospiti per la sua prescelta (il lato sinistro della sua stessa camera da letto, scelta opinabile, ma Heinrich saprà il fatto suo), Heinrich si aggroviglia nel copripiumone, mentre la mamma ultrasettantenne, con la quale Heinrich ancora vive, lo sciocca affermando che forse, Heinrich, è arrivato il momento di imparare a fare il letto. Heinrich, signore su 260 pecore, aiuta la mamma controvoglia e commenta: “Questa è la prima e l’ultima volta che facciamo il letto per lei, se vuole dormire, la prossima volta se lo fa da sola”. Non soddisfatto di questa meravigliosa dichiarazione d’amore, aggiunge a fine giornata: “Una donna che non sa fare il letto, non è quella giusta per me!”.

Torsten: il bello e romantico della serie. Ha ricevuto oltre 60 lettere e nonostante tutto è riuscito a scegliere una candidata. È andato a prenderla alla fermata del pullman con un calesse. Una roba a sei cavalli bianchi tutti necessari a trasportare il baule che la prescelta si è portata dietro per la settimana nella fattoria. Torsten non si è ancora distinto per uscite degne di nota, ma diamo tempo al tempo.

Hansi. Come detto sopra, i Bauer effettuano una scelta tra tutte le candidate che si son prese la briga di scrivergli una lettera, le riducono a due e nella prima puntata si decidono per una sola. Con le dovute eccezioni: Hansi. A 70 anni si è spesso confusi, ecco perché Hansi ha deciso se le porta entrambe una settimana in fattoria. LE prescelte hanno dovuto ingoiare la decisione di Hansi, chi più chi meno bene. Tizia infatti si è messa a piangere e ha confidato alla telecamere che per lei è una situazione insostenibile e ha l’impressione che la sua rivale non la sopporti. Guerra in vista!

Questo per ora un piccolo assaggio. TO BE CONTINUED

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Gli amanti peggiori sono Made in Germany!

Posted by npanna su agosto 21, 2008

“Perfetta riserva di caccia! Mai come oggi così tanti studenti incontrano il compagno per la vita all’università. Fatto di per sé da non sottovalutare! Ma la promiscuità di uno studentato offre molto di più: una vita sessuale attiva per laurearsi più in fretta”. Questo il titolo di un articolo pubblicato sull’inserto per studenti universitari di un noto settimanale tedesco. Un’autrice stufa della passività dei suoi connazionali di sesso maschile e un sociologo dalle dubbie competenze sociali spiegano perché l’università è il luogo ideale per trovare moglie (e marito?).

Moment mal! Riserva di caccia? I Männer che vanno a caccia? I tedeschi predatori? Qui c’è qualcosa che non quadra.

I tedeschi, come noto a tutte le ragazze straniere residenti in Germania, non sono certo maestri di irresistibili arti seduttive. E nemmeno di quelle mediocri. I tedeschi non seducono e basta; tanto meno conquistano. Come potrebbero dunque andare a caccia?

I tedeschi guardano, non possiamo negarlo. Guardano nella metropolitana, nei locali, nei corridoi degli uffici, negli ascensori, nei parchi, nelle palestre, nei condomini, nei negozi, al supermercato. Ma non passano all’azione. Perché? Hanno altri pensieri per la testa.

Un normale gioco di sguardi tra un italiano e un’italiana, interrompetemi se ho torto, si svolgerebbe in questo modo: lui fissa lei; lei gira la faccia e aspetta; lui cerca il contatto visivo; lei aspetta con il viso rivolto nella direzione opposta di lui; lui continua a fissarla per non perdere l’attimo in cui lei si girerà di nuovo; lei fa la reticente; lui continua a fissarla; lei fa la sufficiente. A questo punto abbiamo in Italia due possibilità: 1) lei non si rigirerà mai più verso di lui; 2) lei guarda lui con la coda dell’occhio = via libera!

Germania. Anche qui abbiamo due opzioni nella fase finale, ma solo tre passaggi principali poiché il tutto si svolge molto più in fretta. Caso numero uno: lui guarda lei; lei gira la faccia; lui se ne va. Caso numero due: lui guarda lei; lei guarda lui; il pensiero di lui viene improvvisamente deviato su canali più urgenti. Quali? Sempre nelle summenzionate cerchie di ragazze straniere residenti in Germania circola la segretissima classifica delle priorità dell’uomo tedesco. Questa volta, previa consultazione con le coautrici, ho deciso di renderla pubblica.

Le priorità dell’uomo tedesco:

1) La carriera

2) Il lavoro

3) L’animale domestico (cane / pappagallo / criceto)

4) Il computer

5) L’impianto stereo

6) Le birrate con gli amici

7) Le birrate coi colleghi

8 ) L’allenamento (tennis / ping pong / ciclismo )

9) Il fitness

10) L’auto

11) Mettere la lavatrice

12) Il bel tempo

37) La famiglia

53) Mein Mädchen, ovvero: la ragazza

È inevitabile che una simile graduatoria si rifletta nell’elemento più intimo di un rapporto di coppia: il bacio.

Ecco come bacia un tedesco. Dapprima poggia leggermente le labbra sulle tue. Immediatamente dopo il primo contatto si allontana perché distratto da qualche problema lasciato insoluto. Poi si ricorda all’improvviso del bacio interrotto e poggia nuovamente le sue labbra sulle tue. Tu pensi: beh, adesso alla francese, e apri leggermente la bocca. Ti sbagli e resti lì come un pesce boccheggiante perché lui ha staccato nuovamente le labbra dalle tue: ha veramente troppe questioni in sospeso. La lotta va avanti per circa dieci minuti fino a quando tu non gli afferri la testa tra le mani e gli urli in faccia: apri quella bocca, tira fuori quella lingua o ti graffio l’Audi! Esagerate, state pensando? Mai state in Germania? Non si tratta affatto di speculazioni da ricondursi agli effetti dello shock culturale. No. È tutto materiale empirico accumulato con gli anni.

Ma torniamo all’articolo in questione. Persino l’autrice, come già detto una donna tedesca e quindi conoscitrice della realtà della sua terra, sembra confermare indirettamente l’ipotesi del tedesco più preda che predatore. Stufa della passività dei suoi connazionali, cerca di spronarli con due preziosissimi consigli. Primo: ragazzi iscrivetevi a un corso di lingue. Non importa quale, decisivo è che sarete obbligati a parlare con i vostri compagni di corso: sole donne! Secondo: scegliete un corso di ballo. Uno qualsiasi. Sarete in ogni caso costretti al contatto fisico con i vostri compagni: donne sole! Se questa non è disperazione femminile? E sempre la stessa disperazione porta l’autrice a citare un sociologo dalla rara saggezza: „A tenere insieme un collega e una collega universitari sono fattori decisivi quali l’età, lo stesso tipo di formazione e gli interessi comuni“ […] “Le relazioni destinate a funzionare meglio sono quelle in cui i partner condividono le stesse necessità, gli stessi valori e gli stessi ritmi quotidiani. È preferibile avere un alto grado di intesa, piuttosto che dover sempre spiegare tutto dalla A alla Z“.

Ma, a quanto pare, se gli “accoppiamenti” a livello accademico sono in continuo aumento non è dovuto unicamente ai suddetti interessi comuni, stessi ritmi quotidiani e simili obiettivi nella vita, bensì anche al fattore “numerico”, all’ubicazione in sé dell’elemento femminile: “Il motivo per cui sempre più studenti hanno una relazione con una collega universitaria è da ricondursi al numero crescente di ragazze iscritte all’università.” Per gli uomini, pertanto, la riserva di caccia si amplia di anno in anno.

Ecco le grandi conquiste dell’emancipazione: accedere a un ateneo per facilitare agli uomini la ricerca di una compagna. Invece di spronarli, scuoterli, prenderli a sberle per la loro passività, inerzia, autocentrismo e autismo, cosa si è costrette a fare in Germania? A mendicare attenzioni mascherate col nome di “obiettivi comuni” per non costringere la preda alla fuga.

L’università mista sarebbe quindi il luogo ideale per trovare moglie e marito. Ma non necessariamente, ragazzi, non mettetevi paura: “non ci si deve poi per forza sposare!” Anche in questo caso la nostra autrice disperataffamata si forgia di una citazione dello stesso abominevole sociologo. Come se volesse dire ai suoi connazionali: noi donne non vogliamo mica privarvi della vostra sacrosanta libertà! Sentito? Non vogliamo neppure sposarvi! L’unione con la Kommilitonin – jawohl! – può essere dunque anche soltanto pragmatica, profittevole, conveniente! Presente i sopraccitati “interessi comuni”? Tutti vogliamo finire l’università il più velocemente possibile e chi fa sesso regolarmente, ci avvisa il nostro sociologo, conclude infatti gli studi più in fretta degli altri. “Durante un rapporto sessuale vengono prodotti adrenalina e cortisolo, ormoni che stimolano il cervello” […] “Una vita sessuale attiva favorisce pertanto lo sviluppo delle facoltà intellettuali, ed è consigliata soprattutto per quelle materie che richiedono studi intensi, come medicina, matematica e fisica”.

Na dann Männer! Avete capito? Verstanden? Non si tratta né di sposarsi, né di impegnarsi, ma è una questione di pura efficacia, di onore, di prestigio, per la vostra terra! Buttatevi finalmente tra le braccia delle Frauen; se non per amore, per passione, per romanticismo, fatelo almeno in nome dell’efficienza Made in Germany!

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